mercoledì 29 febbraio 2012

Istituto Gobetti di Scandiano: Fatto di Persone CineRaccontiamo la Legalità

Domenico Ammendola e Lorenzo Baldini hanno presentato lo spettacolo "Fatto di persone - CineRaccontiamo la Legalità" presso l'Istituto Superiore Gobetti di Sandiano (RE) lo scorso 15 febbraio.
















lunedì 27 febbraio 2012

La camorra di Nello Liberti diventa Musica: ma viene indagata




Nello Liberti con la sua canzone O’ capoclan è in questi giorni nel mirino dei media e dei giudici.

O’ capoclan è n’omm serio, che è cattivo nun è o ver (“Il capoclan è un uomo serio, non è vero che è cat­tivo”) — nei giorni scorsi ha fatto scandalo, mentre lui è indagato per con­corso in istigazione a delinquere per il contenuto della melodia che dipinge la camorra con un'accezione positiva.

Sembra tutto abbastanza lineare a una prima analisi, se non fosse che è da più di quindici anni che a Napoli si incidono e si cantano canzoni sulla camorra. Gino Ferrante, con A società, racconta la vita di solitidine degli affiliati : giudi­cati dalle persone e dalla legge “si nascondono dai figli e dalle mogli”; rac­conta anche della famiglia organizzata dove so tutt’ quant frate, e nessuno deve tradire. Tra i temi ricorrenti c'è la legge certa dei clan, la punizione per l’infamia e la capacità di farsi forza l’uno con l’altro. 

Inoltre si scopre che non solo a Napoli, ma anche a Roma, fino in sicilia e in calabria la canzone di malavita è un classico.
Basti pensare a Guapparia, la canzone di camorra del repertorio antico più famosa, considerata ormai un classico e cantata anche dai grandi maestri come Murolo. Narra la storia di un boss che fa una serenata alla sua bella e, proprio perché si è innamorato, non può più essere guappo. È diventato un molle e invita l’onorata società a cacciarlo dall’organizzazione. Poi venne Mario Merola con Serenata calibro 9, il rac­conto di un vecchio guappo camorrista che aveva deciso di abbandonare ma che, quando i criminali entrano in casa della figlia, decide di vendicarsi. Ma il vero padre della canzone neomelodica che racconta gesta di camorra è Tommy Riccio. Il suo Nù latitante del 1993 — considerato il primo video musicale che racconta una vicenda di camorra — è la storia della sof­ferenza di un latitante, che smette di esistere e scappa da tutto e tutti; non può fidarsi che di un amico per portare un regalo ai figli. E in questa can­zone centinaia di persone (non solo i boss noti alle cronache vivono la diffi­coltà della latitanza, ma centinaia di piccoli affiliati e le loro famiglie) si riconoscono. Ancora oggi è mandata diffusamente nelle radio locali di tutto il mezzogiorno italiano.

Queste canzoni sono canatate da interpreti dai look più improbabili che con capelli assurdi, sopracciglia disegnate, il petto depilato e sempre abbronzato, rasentano quasi il ridicolo. Ma sono proprio loro, con voci incantevoli, a volte mediocri oppure roche, lo specchio del paese: crimine e faide, onore e affiliazione sono celebrate secondo un piano, in cui il concetto di giustizia e morale si fondono in un’etica nuova, non universale ma particolare, modellata sul gruppo.
È sbagliato ammazzare, ma è neces­sario.
È sbagliato darsi al crimine, ma lo si può fare con onore.
La ric­chezza è necessaria, e per averla devi rischiare.
Questa è la controversa realtà che raccon­tano queste canzoni: esiste un percorso necessario, dovuto, tragico.

Questo è il genere musicale che al Nord viene chiamato "Napoli", che spesso viene ascoltato con lo stupore e il disprezzo tipici dell'ingenua illusione che il Sistema sia una malattia autoimmune che non può contagiarci.

giovedì 23 febbraio 2012

"In Italia dilagano corruzione, illegalità e malaffare" La Corte dei Conti denuncia la grave situazione del nostro Paese


Il tema dell'illegalità è purtropppo di grande attualità nell'Italia dei giorni nostri.
Basti pensare alle parole di allarme della situazione italiana pronunciate dal presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino lo scorso 16 febbraio in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2012: "illegalità, corruzione e malaffare sono fenomeni ancora notevolmente presenti nel Paese e le cui dimensioni, presumibilmente, sono di gran lunga superiori a quelle che vengono, spesso faticosamente alla luce".

Il bilancio delle sentenze emesse nel corso del 2011 rivela ''una panoramica esaustiva dei comportamenti idonei ad arrecare un danno alle finanze pubbliche''. L'elenco spazia dal colposo utilizzo di strumenti derivati o simili prodotti finanziari, alla corruzione, ai comportamenti dannosi nell'attivita' sanitaria, alla scorretta gestione dello smaltimento di rifiuti, all'illecita percezione dei contributi pubblici.

''Si tratta di una lunga - ha detto Giampaolino - e si potrebbe dire ben triste teoria di casi e vicende che serve non tanto per tracciare una mappatura dell'illegalità ma per effettuare una ricognizione degli episodi più ricorrenti di gestione delle risorse pubbliche inadeguata, perché inefficace, inefficiente e diseconomica''.

Durante la crisi in tutta Europa la fedeltà fiscale è diminuita, ma dal 2009 ha registrato un recupero, anche se meno significativo in Italia. I dati registrano un tasso di evasione fiscale pari al 36%, che risulta in Europa il più grave dopo quello della Spagna che si attesta sul 39%.

Scarica la relazione completa.

lunedì 20 febbraio 2012

Fatto di persone-Cineraccontiamo la legalià all'ITIS Nobili di Reggio Emilia

Lo scorso 13 febbraio presso l'istituto ITIS Nobili di Reggio Emilia ha debuttato "Fatto di Persone - CineRaccontiamo la Legalità".
Un pubblico attento di ragazzi ha assisstito allo spettacolo di e con Domenico Ammendola e con la partecipazione di Lorenzo Baldini, interagendo con curiosità e interesse facendo domande sui film e sui libri citati.







giovedì 16 febbraio 2012

Il tuo Elenco: "Vado via o resto qui?”

Sulla scia della trasmissione di Rai3 campionessa di ascolti “Vieni via con me” condotta da Fabio Fazio e Roberto Saviano, alcune persone comuni come noi hanno avuto il coraggio di uscire dal buio, di reagire all’illegalità, di dire la loro.
Al drammatico dilemma “Vado via o resto qui?” gli italiani hanno risposto stilando degli elenchi di ragioni per andare o restare nel nostro paese. Toni personali, dal pesante al leggero, dal solenne al quotidiano: per esempio, “elenco dei lavori che ho dovuto fare da precario”, oppure “elenco dei rifiuti trovati sul mio marciapiede”… una descrizione in pillole della realtà del nostro Paese, per fare un viaggio nella storia, nella cronaca e nelle abitudini degli italiani.
Posta anche tu il tuo Elenco delle 10 cose più importanti per te!

Perché la scuola è importante…
1. Perché è li che nascono i sogni, quelli alti, coraggiosi…
2. Perché mette le basi per un futuro libero, diverso.
3. Perché insegna la fedeltá dei numeri, la ricchezza delle parole.
4. Perché insegna ad amare il mondo immenso dei libri.
5. Perché l’ignoranza ci incatena, ci soffoca, il sapere invece scioglie i limiti.
6. Perché le meraviglie del mondo si mostrano soltanto ai curiosi, e la curiositá nasce …. eh si, nasce li…nella scuola.
7. Perché è piú semplice non sapere, ma le cose grandi, belle, quelle che ti danno mille soddisfazioni, non sono mai semplici.
8. Perché non voglio il nulla per i miei figli.
9. Perché le persone che hanno il compito di offrire ai nostri figli il dono del sapere……devono essere tutelate, non punite.
10. Perché io so scrivere e leggere grazie alla scuola!

Resto perchè spero di poter abbracciare presto Roberto Saviano, senza che lui sia accompagnato dalla scorta, per poter dire ai miei nipoti che io un eroe vero, l’ho conosciuto di persona.
Vado via perché, anche se siamo negli anni duemila, un eroe ha ancora bisogno di indossare la maschera e il mantello, deve ancora avere un’identità segreta per combattere il male, altrimenti non può più vivere una vita normale.
Resto perché in inverno, sin da bambina, mi hanno abituata a guardare in alto, per vedere la cima del Vesuvio coperta di soffice neve.
Vado via perché forse tra un paio d’anni quando alzerò lo sguardo non vedrò più il bianco della neve, in inverno, ma solo il grigio della spazzatura.
Resto perché la mia città (Scafati) tanto tempo fa era soprannominata “la piccola Venezia” e voglio che torni ad essere chiamata così.
Vado via perché ho 20 anni e non mai visto qualcuno che iniziasse a prendere provvedimenti seri riguardo l’inquinamento del fiume Sarno.
Resto perché da qui nascono le poesie di De Andrè, le storie di Gaber, le tragedia di Eduardo, le Canzoni di Modugno, le risate amare di Troisi, lo sguardo di Vittorio De Sica, le parole di Pirandello.
Vado via perché sono più famosi i partecipanti al Grande Fratello di turno, che questi grandi della nostra cultura.
Resto qui perché è con il sangue che hanno scritto la storia dell’Italia.
Vado via perché è insanguinato anche il futuro.

Resto perché sono nata in Italia e più di qualcuno è morto per darmi il privilegio di definirmi un’italiana.
Vado via perché anche se l’Italia è fatta, dopo 150 anni, non si sono ancora fatti gli italiani.


Resto perché credo nell’amore ed io amo l’ltalia.



Processi che a scuola non ritengono importante insegnare, tanto i programmi sono schiacciati sui contenuti:
ascoltare
aspettare il proprio turno di parola
dialogare
non giudicare
non colpevolizzare
collaborare
meditare
non aver fretta
pazientare
prendersi in giro
studiare
prendersi la responsabilità
diventare più creativi e aperti al nuovo
stare nel conflitto e gestirlo
legittimare le proprie opinioni
dire i propri sentimenti
esprimere le emozioni
parlare e ascoltare il proprio corpo
cercare di comprendere i punti di vista altrui


ELENCO DELLE 10 COSE PER CUI VALE LA PENA DI VIVERE.
1)VIAGGIARE ALLA SCOPERTA DEL MONDO
2)ASCOLTARE BOB MARLEY DOPO UNA GIORNATA DI LAVORO
3)SENTIRE L’ODORE DEL CAFFè AL MATTINO
4)MANGIARE LA PIZZA MARGHERITA DA GINO SORBILLO NEI TRIBUNALI
5)ANDARE IN GIRO PER NAPOLI IN VESPA
6)LEGGERE I LIBRI DI ROBERTO SAVIANO
7)TIFARE X IL NAPOLI
8)VEDERE IL FILM DI TOTò PEPPINO E LA MALAFEMMENA
9)INNAMORARSI
10)COMBATTERE PER ESAUDIRE I PROPRI SOGNI


1.I miei genitori, anche quando mi fanno arrabbiare di brutto
2. L’amicizia, quella con la A maiuscola, che ti fa arrivare fino in capo al mondo per correre ad abbracciare le persone care
3. La musica e le canzoni, con tutto quello che si portano dietro
4. Le parole e le emozioni, quelle forti e profonde che fanno vibrare l’anima
5. La cultura, quella vera
6. Il futuro, perchè voglio essere in grado di plasmarlo a mio piacimento, di renderlo mio
7. La volontà di andare avanti sempre e comunque
8. La forza che si riesce a trovare in un sorriso
9. Le mie passioni, tutte quante
10. I sogni POSSIBILI


Perché mi sento italiana ma “diversa” da un italiano comune:
- Perché non mi lamento se sono l’ultima di una lunga fila in Posta;
- Perché per attraversare una strada passo sulle strisce pedonali.
- Perché se alla cassa di un supermercato una signora mi passa davanti non lo dico al primo che capita vicino, ma richiamo direttamente la signora.
- Perché in una strada a senso unico non imbocco mai dalla parte del divieto, anche se il tragitto è breve e non passa nessuna macchina nel giusto senso.
- Perché quando ho torto preferisco fare prima di tutto le mie scuse piuttosto che scaricarmi la colpa di dosso menzionando a gran voce tutti i motivi che mi abbiano potuto spingere verso il torto.
- Perché detesto la frase “tanto in Italia le cose vanno così!” perché io sono la prima a non volere “le cose così”.
- Perché dimostro di saper fare il lavoro per cui sono pagata e non pretendere di essere pagata prima di dimostrare di fare il mio lavoro.
- Perché se qualcuno mi presenta davanti una verità assoluta, mi informo per accertarmi che quella verità sia effettivamente assoluta.
- Perché per tante altre cose io mi sento diversa da un “italiano medio”, molto spesso non condivido le regole di questo Paese come un po’ tutti, ma questo non mi sembra un buon motivo per infrangerle, soprattutto se parliamo di regole così semplici.
- Non so se restare per continuare a sentirmi diversa e quasi unica, oppure andarmene per trovare compagnia.

Posta anche tu il tuo Elenco!

martedì 14 febbraio 2012

Conferenza Stampa sul progetto “Teatro e Legalità: linguaggio antico per un’educazione moderna”

Presso la sede della Provincia di Reggio Emilia oggi si è svolta la conferenza stampa per la presentazione del progetto "Teatro e Legalità: linguaggio antico per un'educazione moderna", che NoveTeatro avvierà in quanto è tra i vincitori del bando regionale di cui alla L.R. n° 3/2011 “Misure per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile, a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso”.

“L’obiettivo del progetto - secondo Domenico Ammendola direttore artistico NoveTeatro - è comunicare che ognuno di noi attraverso la responsabilità civile può fare qualcosa contro la mafia, senza necessariamente diventare Falcone o Borsellino, ma soltanto tenendo uno stile di vita consono, civile, stimolare i ragazzi a una responsabilità personale. Le mafie sono infiltrate da un punto di vista economico e sono difficili da debellare perché l’attività mafiosa non è mai in crisi. E’un problema molto più complesso di quello che appare: c’è gente che ha studiato, professionisti che vanno oltre il semplice picciotto di strada. NoveTeatro ha come mission il teatro civile, utilizzando il teatro come volano per sensibilizzare il cittadino “.

Mirko Tutino, assessore alla Cultura e alla pianificazione della Provincia di Reggio Emilia dice che la Provincia ha dato "il patrocinio al progetto perché ci sono aspetti molto positivi: in primis il coinvolgimento delle scuole e la capacità di empatia che ha Domenico Ammendola di utilizzare linguaggi diversi, aprendo il progetto a tutti i ragazzi senza alcune discriminazioni né selezioni alcune. In secondo luogo l’altro aspetto positivo è il coinvolgimento dei cittadini: portare lo spettacolo nelle piazze è interessante per animare con temi civili e etici la cittadinanza. Oltre a ciò, visto che intorno al progetto si è costruita una dimensione di rete, per me questo è un progetto che ha validità provinciale anche perché, a partire dalle scuole, forniamo un servizio alla cittadinanza su un tema così delicato”.

“Noi come comune di Reggio - sostiene il Dott. Carlo Vestrali, dirigente Sicurezza Immigrazione del Comune di Reggio - pensiamo che la legalità sia un tema che tocca tutti, anche se sembra una cosa lontana. Operare in una dimensione di legalità è positivo, e questo progetto si iscrive all’interno di iniziative a livello di territorio. Bisogna lavorare nella direttrice dell’educazione e della cultura”.

Il sindaco del comune di Bagnolo in Piano, Paola Casali afferma: "noi ci appoggiamo al polo scolastico di Reggio Emilia e abbiamo voluto partecipare al progetto perché siamo interessanti alla tematica, a questo considerare la legalità come valore che deve caratterizzare la nostra amministrazione. Facendo parte del tavolo promosso dalla presidente Masini, abbiamo tenuto la barra al centro per la lotta contro l'illegalità proprio a partire dalle nuove generazioni.”

Sui linguaggi comunicativi adottati da NoveTeatro Carlotta Ghizzoni - presidente NoveTeatro dice che "l'associazione di promozione sociale ha cercato di utilizzare un linguaggio in linea con i codici giovanili, adottando un QR sulla cartolina dell’evento FATTO DI PERSONE, al fine di avvicinarci al nostro pubblico giovane tecnologicamente evoluto, che non usa più la carta stampata ma predilige sempre più la comunicazione web attraverso gli smart phone”.

L'assessore alle politiche giovanili e all'associaziomnismo del Comune di Novellara Youssef Salmi, grande amico e sostenitore di NoveTeatro, impossibilitato a partecipare alla conferenza stampa per cause di forza maggiore, fa pervenire un gradito messaggio: "Io e l'amministrazione del comune di Novellara, non che i cittadini novellaresi, dobbiamo ringraziare voi per il lavoro che state svolgendo con dedizione, passione e professionalità.
Vi ringrazio per aver realizzato già dall'anno scorso il primo spettacolo sulla Legalià in occasione della festa della Repubblica del 2 Giugno, e per aver creduto nel progetto e dato continuità. Tutto ciò non sarebbe possibile se non avessemo creduto tutti insieme, regione, provincia e comune, ma sopratutto il vero motore di una società, quello del volontariato, in questo caso voi, grazie ancora."

venerdì 10 febbraio 2012

PROGETTO "TEATRO E LEGALITA': LINGUAGGIO ANTICO PER UN’EDUCAZIONE MODERNA"

NoveTeatro è tra i vincitori del bando regionale di cui alla L.R. n° 3/2011 “Misure per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile, a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso”.In quanto associazione di promozione sociale, con il contributo della Regione Emilia Romagna e dei Comuni della Provincia di Reggio Emilia, a partire da febbraio 2012 e per tutta la prima metà dell’anno in corso, NoveTeatro utilizzerà il teatro per sensibilizzare i giovani alla legalità attraverso spettacoli negli istituti scolastici della provincia, spettacoli di piazza, laboratori, conferenze-spettacolo e la creazione di un blog come forum di discussione.


NoveTeatro utilizza il linguaggio teatrale come veicolo di sensibilizzazione per tematiche sociali.

In particolar modo, vogliamo diffondere il messaggio “I love Legalità-La Mafia fa schifo”con modalità innovative in contesti che spesso si trovano a discutere problematiche sociali e civili. Grazie a linguaggi e percorsi comunicativi che non hanno una valenza spettacolare, svilupperemo il progetto “Teatro e Legalità”  su tutta la Provincia di Reggio Emilia, con particolare interesse ai comuni che hanno poli scolastici: Bagnolo in Piano, Castelnovo ne’ Monti, Correggio, Fabbrico, Montecchio Emilia, Novellara, Reggio Emilia, Scandiano.
Giovani, adulti, studenti e lavoratori: ognuno di noi nella propria vita quotidiana è venuto a contatto con l’illecito.

Sebbene la Provincia non abbia storicamente avuto episodi eclatanti o manifesti di criminalità organizzata e mafiosa, negli ultimi anni abbiamo rilevato una sempre più frequente infiltrazione mafiosa soprattutto nell’ambito imprenditoriale. La nostra Provincia non è immune da tali infiltrazioni. Sempre più spesso oggi le organizzazioni mafiose riciclano i proventi delle loro attività illegali al nord. Per prevenire le drammatiche conseguenze di “cosa nostra” l’unica soluzione è puntare sulle radici, sulle nuove generazioni per la diffusione della cultura della legalità.
  • Programma del progetto“TEATRO E LEGALITA’’’
  • Fatto di persone CineRaccontiamo la Legalità, spettacolo per le scuole superior i
  • Laboratorio di Teatro Forum
  • In Terra Infidelium, spettacolo itinerante di piazza
  • Blog: Una provincia Legale
  • Conferenza-Spettacolo di sintesi al progetto