Lo spettacolo, che costituisce una fase centrale del progetto “Teatro e Legalità” vincitore del bando per progetti di prevenzione e contrasto dell’infiltrazione mafiosa promosso dalla Regione Emilia Romagna, è stato rappresentato domenica 29 aprile al Teatro Pedrazzoli di Fabbrico.
L’attore e regista Domenico Ammendola ha condotto una riflessione varia, imprevedibile e stimolante su questo tema spesso dibattuto, mescolando spezzoni cinematografici (fra i film proposti ricordiamo I cento passi di Marco Tullio Giordana, Un eroe borghese di Michele Placido, Mery per sempre di Marco Risi e In un altro paese di Marco Turco), testi letterari, episodi teatrali. Non sono mancati giochi d’interazione teatrale con gli spettatori, chiamati a reagire e a rispondere in prima persona agli stimoli proposti dallo spettacolo. Proprio perché dalla gente deve partire il primo stimolo per un nuovo senso civico e per una sensibilità maggiore verso le regole del vivere comune e verso la lotta alle mafie.
La Mafia fa schifo è la citazione di un’omonima pubblicazione di
Nicola Gratteri e Antonio Nicaso che consiste in una raccolta di lettere di
centinaia di ragazzi e ragazze del Sud e del Nord con riflessioni, pensieri,
storie vissute, che svelano cosa pensa la nuova generazione della criminalità
organizzata, che cosa significa vivere in una terra di mafia e perché la
"parola" è l'arma fondamentale per sconfiggere questa malattia
profonda che si insinua nel tessuto italiano.
Amarezza, ironia, drammaticità,
quotidianità: uno spaccato dell'Italia di oggi, ricco delle tante sfumature che la fantasia può tratteggiare e che restituisce un messaggio di
speranza per il futuro, quando saremo noi a dover combattere la "malapianta".
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